Nel mondo dell’advertising awareness-oriented, dove non sempre le conversioni sono il focus primario, può essere difficile individuare in modo rapido quali contenuti stiano realmente performando meglio.
Da questa esigenza è nato il nostro Reaction Efficiency Score.
Tempo di lettura: 2 minuti
Il contesto: una richiesta chiara, una sfida non banale
Alcune richieste non sono così semplici da gestire con gli strumenti standard di Meta Ads: un nostro cliente desiderava ricevere, ogni mese, un report che evidenziasse in modo chiaro e immediato quali fossero stati i post sponsorizzati migliori e peggiori in termini di impatto visivo ed efficacia.
La necessità era duplice:
Identificare i contenuti con la maggiore capacità di generare interazioni emotive (reazioni, like, cuori, emoji).
Tenere sotto controllo i costi monitorando il CPM (Costo per Mille Impression).
Queste due metriche, se considerate singolarmente, non sempre raccontano tutta la storia.
Infatti, molti post con alti tassi di engagement mostravano anche un CPM significativamente più alto. E viceversa, post molto “efficienti” dal punto di vista del costo raggiungevano meno persone o stimolavano meno interazioni.
È proprio da questa osservazione, apparentemente semplice, che è nata l’esigenza di un indicatore sintetico, capace di mettere insieme queste due dimensioni fondamentali.
L’intuizione: unire CPM e Action Rate in un unico KPI
Per settimane abbiamo lavorato a mano, confrontando i due indicatori per trovare un equilibrio tra costo e interazione. Ma era evidente che serviva uno strumento più veloce, più intuitivo e soprattutto più oggettivo. Così abbiamo deciso di creare una metrica personalizzata direttamente all’interno della reportistica di Facebook Ads Manager.
Abbiamo chiamato questa metrica Reaction Efficiency Score (RES): un valore sintetico che mette in relazione la capacità del post di generare reazioni rispetto al costo necessario per raggiungere 1000 impression.
La formula di base è semplice ma efficace:
Reaction Efficiency Score = (Reazioni / Impression) × 1000 ÷ CPM
In altre parole: valutiamo quante reazioni otteniamo ogni 1000 impression e le rapportiamo al costo per raggiungere quelle stesse 1000 impression.
Il risultato?
Un punteggio che, più è alto, più indica un contenuto efficiente, capace di ottenere interazioni a un costo contenuto.
Vantaggi immediati per il team e per il cliente
L’introduzione di questa metrica ha trasformato il modo in cui analizziamo le campagne awareness-oriented.
Prima, per capire quali contenuti stessero andando meglio, serviva tempo, confronto tra colonne, calcoli manuali.
I benefici concreti sono stati:
Velocità: risparmiamo ore ogni mese nell’analisi dei risultati.
Chiarezza: il cliente ha un unico numero da monitorare per capire l’efficacia.
Migliore allocazione del budget: possiamo decidere su quali post aumentare l’investimento in base a un dato oggettivo.
Più coerenza tra reparto marketing interno e reparto advertising: condividendo un KPI chiaro, parliamo la stessa lingua.
Grazie al Reaction Efficiency Score, possiamo vedere a colpo d’occhio quali post emergono e quali invece performano sotto la media.

Evoluzioni future: ponderare le variabili
Attualmente, nella formula CPM e Reazioni pesano allo stesso modo. Ma uno degli aspetti più interessanti di questa metrica è la possibilità di personalizzarla ulteriormente, attribuendo un peso maggiore a una delle due componenti.
Per esempio:
In una campagna focalizzata sulla notorietà del brand, potremmo dare più peso alle reazioni.
In una campagna dove il budget è particolarmente sensibile, potremmo invece privilegiare l’efficienza in termini di CPM.
Stiamo già discutendo con il cliente la possibilità di introdurre un coefficiente di ponderazione per rendere il punteggio ancora più vicino agli obiettivi reali della campagna.
Conclusione: una piccola innovazione, un grande impatto operativo
Il Reaction Efficiency Score non è una rivoluzione, ma è una soluzione concreta a un problema reale.
In un contesto dove l’awareness spesso non ha KPI di performance chiari come le conversioni, questa metrica ci ha permesso di costruire un ponte tra contenuto creativo e razionalità numerica.
Grazie agli strumenti nativi di Facebook Ads Manager, siamo riusciti a rendere questa metrica accessibile e replicabile, senza dover sviluppare tool esterni o dashboard complesse.
Un piccolo passo per un’agenzia, ma un grande passo per chi ogni giorno cerca di ottimizzare il budget media basandosi non solo sull’intuizione, ma su dati coerenti, condivisi e utili a prendere decisioni migliori.
Vuoi saperne di più su come personalizzare i tuoi report o creare metriche simili?
Scrivici o scopri i nostri servizi di ottimizzazione ADV.